Trattasi dell’unico caso in Italia che un consigliere regionale alleni una squadra di calcio di quarta serie. Tale schema rimase praticamente immutato per i primi trentacinque anni di storia del club, derogando solo in rare occasioni: tra le poche, si segnala quanto accadde nel corso della stagione di Serie B 1979-1980, quando la Sampdoria usò in alcune partite un’inedita composizione della muta, composta dalla classica maglia blucerchiata con calzoncini e calzettoni di colore nero. I pantaloncini da gioco della Sampdoria sono generalmente bianchi o più raramente blu, oppure intonati con i colori di divise particolari, mentre i calzettoni, per anni composti da righe orizzontali biancoblù, sono col tempo diventati prima blu con risvolti bianchi, poi monocromatici (blu, bianchi o intonati alla divisa come i pantaloni). La società calcistica di Genova, fin dalla sua fondazione nel 1946, utilizza come colori sociali le tinte blucerchiate; queste sono il risultato della fusione cromatica tra le precedenti maglie biancorossonere della Sampierdarenese con quelle biancoblù dell’Andrea Doria, le società dalla cui unione nacque l’odierna Sampdoria. Nell’estate 1927, nell’ambito delle disposizioni di regime in tema di calcio, Sampierdarenese e Andrea Doria erano confluite nel nuovo progetto de La Dominante, formazione che si poneva come emanazione della nuova Genova e che scendeva in campo in maglia nera con bordature dapprima bianche e poi verdi, oltre a recare sul petto un grifone abbinato al fascio littorio.
Nel 2001-2002 la maglia abbandona infatti il logo del marinaio sul petto che, in questa stagione, per una breve parentesi ritorna nella storica posizione sulla manica sinistra. La maglia nera fu poi abolita nel 1952 in seguito alle proteste dei corridori, i quali ritenevano che la lotta per conquistarla desse luogo a spettacoli indecorosi che con lo sport non avevano nulla a che fare. Tuttavia, i magri risultati racimolati nel momento culminante della stagione, peraltro in sfide decisive che la vedevano opposta alle dirette concorrenti, frenarono le ambizioni della Salernitana, che concluse per la seconda volta consecutiva il torneo al 5º posto. Nel 1960 continua la crisi in cui si trova il vertice societario già da un anno, vengono ceduti alcuni pezzi pregiati della squadra ma il «Picco» è ancora un terreno difficile da espugnare e lo Spezia riesce a classificarsi settimo nel campionato del 1960-1961. L’anno successivo la situazione della società si fa ancora più tragica, mancano addirittura i soldi per l’iscrizione al campionato; la Lega ammette ugualmente lo Spezia al torneo imponendo la nomina di un Commissario per il controllo della contabilità. Ho iniziato nella tv locale TeleNostra andando a consegnare subito dopo la scuola i pezzi su basket e calcio che preparavo a casa la sera prima con la macchina da scrivere e che correggevo durante la ricreazione.
Da notare le ultime apparizioni in pianta stabile dei calzettoni fasciati delle origini (a sinistra), un dettaglio, questo, che proprio in quegli anni andò a scemare in favore prima del blu con risvolti bianchi (a destra), poi della tinta unita blu. Nel 1998-1999, annata della prima retrocessione in cadetteria da quasi vent’anni a quella parte, l’unica novità di sorta è stata un colletto bicolore a contrasto; da ricordare anche il ritorno, seppure solo per quella stagione, dei calzettoni a bande orizzontali bianche e blu. Le uniformi delle stagioni successive, approntate da Kappa e Asics, mantennero lo stile delle precedenti con in più alcuni accorgimenti: il blu intenso della prima maglia lasciò il posto a una tonalità più brillante. La divisa disegnata dalla Kappa si staccavano per certi versi da qualunque altra mai utilizzata, ma allo stesso tempo richiamava alcuni crismi dei tempi passati: un tessuto aderente, con le strisce biancorossonere in alto sul petto, così da riportare «l’ardente scudo sopra il cuore» – come recita uno dei primi inni della squadra riferendosi allo scudo con la croce di San Giorgio, simbolo di Genova.
In mezzo a tutto ciò, nel 2005-2006 la Sampdoria, in occasione delle partite europee (e in ottemperanza alle norme UEFA che non permettono una bassa leggibilità dei numeri di maglia), ha spogliato la schiena della fascia biancorossonera, applicando inoltre i loghi Kappa a mo’ di spalline. Per celebrare il cinquantenario della fondazione della società, nella stessa annata fu inoltre prodotta una speciale maglia, usata in rare occasioni, che riproduceva sul petto i colori bianco-blu dell’Andrea Doria, maglietta juventus e sulla schiena le tinte rosso-nere su campo bianco della Sampierdarenese. Le strisce, come ai bei tempi, non sono più interrotte sulla schiena in corrispondenza del numero: a una chiara leggibilità è stata preferita la tradizione delle origini. Oh, in campo non ci sono andati i primavera eh, c’erano 6 giocatori diversi da quelli identificati come titolari che sono in rosa appositamente per giocare. Per incontrare una novità, si deve attendere fino al 1994-1995, stagione in cui le strisce sulle maglie si spostarono ulteriormente in basso, tanto da risultare all’incirca a metà del torso; di conseguenza, il marchio dello sponsor ERG si ingrandì. Solito design rossonero, con dei dettagli in grigio e in rosso scuro sulle righe.